Urano: Desiderio di libertà e cambiamento

Set 14, 2016 by

urano in arieteA Marzo 2011 Urano ha fatto il suo ingresso nel segno dell’Ariete, e vi resterà fino a maggio 2018. Molti Arieti sono stati coinvolti dal transito di questo pianeta rivoluzionario e transpersonale che, come Nettuno e Plutone, caratterizza intere generazioni poiché impiega per fare un giro completo dello zodiaco ben 84 anni e sosta in un segno per sette lunghi anni. Nell’antichità l’ultimo pianeta del sistema solare, tra l’altro considerato infausto per la sua influenza, era Saturno e la comparsa di Urano, avvenuta nel 1781, si presentava in maniera a dir poco dirompente, facendosi annunciare da avvenimenti inquietanti come la Rivoluzione Francese e la Dichiarazione di Indipendenza Americana, due nazioni pronte ad accogliere e a incarnare lo spirito libertario di un pianeta che opera sempre attraverso radicali trasformazioni.

Nella vita di un individuo un transito di Urano porta inevitabilmente parecchio scompiglio, agitazione, eccitazione nervosa e desiderio di infrangere le regole pur di eliminare situazioni stantie…… insomma sensazioni dinamiche e a volte perfino caotiche, che possono essere percepite, da chi è più conservatore e saturnino, parecchio destabilizzanti.

Urano è alta tensione e accelera il ritmo della vita, ma non solo quello, perché è proprio attraverso quell’impulso di ribellione verso vecchi schemi di comportamento che sorge prepotente il desiderio di cambiamento e di novità: diventiamo consapevoli di quanto la vita che si sta conducendo sia ripetitiva, limitante e, in alcuni casi, perfino opprimente. Tappe importanti per un transito di Urano sono ad esempio le età di 14 e 42 anni: la prima età è particolarmente delicata perché corrisponde ad una crisi adolescenziale e alle prime lotte e contestazioni verso qualunque tipo di autorità, mentre la seconda, a circa 42 anni quando cioè ci troviamo a metà di un ciclo completo e in una “crisi di mezza età”, è piuttosto problematica. In questo periodo Urano si dispone in opposizione precisa al nostro Urano di nascita! Ed è difficile ammettere che sia in atto un cambiamento, che il nostro modo di pensare la vita debba essere riprogrammato; c’è voglia di fare ma sorgono molte contraddizioni, e mentre tentiamo di restare aggrappati a vecchi valori, sicurezze e abitudini, siamo frustrati, scontenti e angosciati, divisi cioè tra il desiderio di ricominciare tutto da capo e la paura di mettere a rischio le certezze già esistenti nella nostra vita.

Un transito di Urano lascia sempre un “segno” specie se tocca il Sole, la Luna, Marte o Venere. Nella fase iniziale si entra in “crisi” – parola greca che comunque significa “nuovo corso di vita” – e quasi all’improvviso sentiamo un bisogno ostinato di buttare all’aria tutto, di fare finalmente come ci pare e piace e…… tanto peggio per tutti gli altri!

Durante il transito diventiamo molto individualisti, non ci interessa più collaborare con gli altri né i loro giudizi intaccano quella frenesia di sperimentare, di osare, di essere liberi dai doveri imposti e dalle paure. Possiamo iniziare a sentire troppo stretto e limitante il tipo di lavoro che ci impegna, una relazione sentimentale ormai stanca, a volte anche un’amicizia oppure vogliamo cambiare casa a tutti i costi perché ormai non soddisfa più le nostre esigenze. Alla fase iniziale, piuttosto lunga, in cui i cambiamenti sono ancora intuiti ma non realizzati, fa seguito un periodo di adattamento, che termina quando il transito diventa esatto e l’energia si sblocca dalla restrizione e trova una sua forma e direzione.

Altre volte invece, quando resistiamo al cambiamento e restiamo inermi in situazioni insoddisfacenti e stagnanti per puro comodo, Urano allora travolge come un terremoto, ci costringe comunque a crescere e ad acquisire consapevolezza. In questo caso lo farà attraverso eventi esterni o decisioni altrui che, come saette dal cielo, colpiranno in modo insolito e senza alcun preavviso, e non lasceranno altra scelta che un’inevitabile accettazione.

Molti nati in Ariete nelle prime due decadi avranno sicuramente avvertito questo transito così potente sul proprio Sole, simbolo centrale della propria identità, forse come un accumulo di energia che cercava una via di fuga da qualunque prigionia o restrizione imposta. Quest’anno Urano andrà a scuotere gli assetti consolidati della terza decade in cui resterà fino al suo ingresso in Toro. Però non soltanto chi è nato in Ariete o ha l’ascendente in questo segno ha sperimentato questo influsso rinnovatore, il transito ha influenzato anche tutti i nati nei segni di fuoco che ne hanno avvertito la spinta riformatrice. Inoltre il transito ha coinvolto anche i Capricorno e i Cancri con una quadratura e la Bilancia con un’opposizione. Ovviamente come sempre, dipende dalla posizione di Urano nel tema natale per segno e casa, anche se è nella casa in cui transita nel vostro oroscopo che Urano ci chiede di sperimentare strade nuove e opportunità insolite, perché solo così possiamo ottenere una migliore prospettiva di ciò di cui abbiamo veramente bisogno.

Scriveva Einsten: “Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre le stesse cose. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. E’ dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi, supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. La convenienza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide e senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poiché senza crisi ogni vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla, vuol dire esaltare il conformismo. Invece di fare questo, dobbiamo lavorare duro. Terminiamo definitivamente con l’unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla.”

 

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